Camper o caravan? Noi scegliamo il camper
Grazie a nuove leve di caravanisti e al lavoro di sensibilizzazione di alcune associazioni, la caravan è ritornata in Italia ad essere impiegata – come normalmente viene fatto all’estero - per quello che effettivamente è, cioè un veicolo nato per viaggiare e non solo per il campeggio stanziale. Ma è una tendenza riservata a pochi, ed è il camper che in ogni caso è il mezzo più utilizzato dai turisti itineranti. Così, le caravan in circolazione sulle strade italiane quasi sempre sono con targa straniera.
Oltre le mode e le tendenze del mercato, a far muovere l’ago della bilancia verso il camper, è l’idea di assoluta indipendenza che da sempre emana: è totalmente autonomo negli spostamenti e non ha bisogno, almeno in teoria e nell’immaginario collettivo, di strutture di accoglienza. La sosta libera è per molti camperisti, proprio in virtù del profondo senso di libertà, ma anche della sua economicità, il baluardo del vero spirito del turismo itinerante e all’aria aperta.
Per fare questo i problemi esistono: i divieti di alcune località ad alta vocazione turistica sono un dato di fatto da non trascurare, bilanciato però egregiamente dal sempre maggior numero di aree attrezzate, ben localizzate e individuabili. Ma il sostare «dove si vuole», senza vincoli e imposizioni, viene spesso considerato un requisito fondamentale, quasi irrinunciabile della vacanza in camper. E questo, nel rispetto delle regole e dell’ambiente che ci circonda, è quasi sempre possibile.
Al contrario, la caravan deve necessariamente appoggiarsi ai campeggi e per quanto ci si sforzi di renderla autonoma, non potrà mai raggiungere l’indipendenza dei veicoli motorizzati.
Le motivazioni che spingono all’acquisto di un camper oltre a quelle citate in altri articoli (vedi Perché comprare un camper) sono indubbiamente soggettive, ma in estrema sintesi possono essere identificate nel confronto con le strutture alberghiere, i bed and breakfast ma anche i campeggi in:
- Possibilità di svincolarsi in maniera sensibile dalla stagionalità e pertanto dalle strutture ricettive che invece ne sono dipendenti;
- Assoluta libertà nella programmazione e pianificazione di viaggi e vacanze;
- Non si dipende, se non in piccola misura, dalle prenotazioni;
- Nessuna difficoltà a portare con sé i propri animali da compagnia.
Il camper è più o meno conveniente rispetto alle forme di turismo più convenzionali?
La risposta è inevitabilmente vincolata dal modo in cui si intendono le vacanze, dalla loro durata e dalla loro frequenza. Con la possibilità di realizzare viaggi frequenti alla scoperta di nuove mete, senza guardare alla stagionalità, ma anzi, intendendo la vacanza in camper spalmata lungo tutto l’arco dell’anno, allora il camper rappresenta senz’altro una scelta indovinata. In questo caso il risparmio è concreto, anche se la convenienza non è mai la scelta principale che invece è legata a motivazioni più profonde:
- avere al seguito le cose di cui si è soliti circondarsi e di cui abbiamo bisogno in ogni momento della giornata
- totale indipendenza da date e orari
- il viaggio è meno stressante perché può essere vissuto come vacanza e non come semplice trasferimento verso la meta
- elevata flessibilità nelle variazioni di percorso: inserire una nuova meta è semplice e immediato, così come diventa facile fare una sosta non prevista, anche per la notte
- col camper si ha un concreto contatto con la natura e i luoghi visitati. Il camperista ha il suo salotto e la sua “camera con vista” sempre disponibili ovunque egli voglia
- maggiori possibilità di contatto con le popolazioni locali e le loro usanze
- una piena libertà con i bambini, gli anziani, le persone disabili
- è anche possibile risparmiare, soprattutto per i nuclei familiari
E' intuitivo che, se invece si è soliti trascorrere solamente le classiche due o tre settimane di vacanza nel periodo estivo, l’acquisto di un camper da utilizzare quindici, venti giorni all’anno non è proprio il massimo della convenienza.
Acquistare un camper furgonato, significa mettere in preventivo almeno una somma poco al di sotto dei 40 mila euro, anche se una cifra intorno ai 50.000 euro è sicuramente più verosimile per un autocaravan di primo prezzo.
A questo investimento importante per un bene mobile, occorre aggiungere le eventuali spese di rimessaggio, a meno che non si decida di tenere il camper nel proprio cortile o in mezzo alla strada, nonché quelle di gestione e manutenzione.