Nei mesi estivi per raffreddare o rinfrescare l'aria calda all’interno del camper si pensa subito al classico climatizzatore, che però funziona a 220V e quindi richiede di un appropriato generatore o di un allaccio alla rete elettrica. Meno potenti, ma anche dal minor impegno energetico e finanziario, i raffrescatori e ventilatori

 

In una soffocante giornata d’estate senza un filo di vento, si boccheggia in sosta col camper con i finestrini completamente aperti e l'aria calda come quella di un phon. Forse è proprio in una situazione come questa che nasce l’idea di acquistare il condizionatore dedicato alla parte abitativa dell’autocaravan. In cabina se il camper è abbastanza recente, c’è quello della meccanica e in viaggio è tutta un’altra cosa. Certo se siamo al mare, in campagna o in montagna, anche sotto al sole sostando con accortezza, l’aria fresca spesso non manca. Anzi, in certe giornate ventose col sole a picco, se il camper è ben arieggiato, si può avere quasi freddo. Ma non sempre questo è fattibile e ripensando al condizionatore di casa, è naturale ipotizzarne l’utilizzo anche nel camper. Un climatizzatore infatti raffresca e deumidifica l’ambiente in cui si trova trasferendo calore (e umidità) all’ambiente esterno.

Purtroppo per farlo funzionare in un camper occorre preventivare anche l'acquisto del generatore. Il consumo di corrente è infatti tale che le sole batterie ausiliarie abbinate ad un potente inverter, si scaricherebbero in breve tempo. E spesso non è di aiuto neppure allacciarsi alla rete 220V. Occorre infatti tenere presente che non tutti i campeggi sono attrezzati o disposti ad erogare potenze così elevate come quelle richieste da un climatizzatore. Infine, un generatore di corrente, definito anche gruppo elettrogeno, come tutti i dispositivi dotati di motore a scoppio, anche se silenziato ha come controindicazione la rumorosità, che può dare fastidio anche ai possibili vicini durante le soste nelle piazzole. Chiarito questo, da preventivare anche che tra condizionatore, generatore di corrente e carburante relativo, si aggiungono al camper circa 60/80 kg in più; vale a dire il peso di una persona. Non ultimo per importanza, il costo complessivo che tra climatizzatore, generatore e relativi montaggi può superare i 5 mila euro. Per rinfrescare l’aria in una cellula abitativa di un camper oltre ai climatizzatori sono disponibili sul mercato i raffrescatori evaporativi che nebulizzano microparticelle d'acqua nell'aria tramite diffusori e attraverso l'evaporazione dell'acqua, abbassano significativamente la temperatura percepita all’interno del camper. Un raffrescatore funziona a 12V, consuma poca corrente - anche poca acqua - ed è silenzioso. E’ però meno efficace di un classico condizionatore nell’abbassare la temperatura e per sua intrinseca natura, non è un deumidificatore. La soluzione meno dispendiosa in termini di spesa e consumi energetici è infine quella dei ventilatori elettrici e in particolare quelli montati a tetto in sostituzione o in ausilio del normale oblò. Il ventilatore, di solito regolabile nella velocità, può anche estrarre aria calda dall’interno del camper che immetterne di fresca dall’esterno, se prevede la possibilità di invertire la rotazione delle pale. Dato il basso consumo elettrico, il rumore quasi assente, un oblò-ventilatore può essere lasciato acceso anche per molto tempo e, se alimentato da un pannello solare anche a costo zero. Vediamo adesso in dettaglio le diverse soluzioni per raffreddare o rinfrescare l'aria calda all’interno del camper.

Il condizionatore

I condizionatori progettati per i camper utilizzano lo stesso principio di funzionamento di quelli di una normale abitazione; quindi, un compressore che agisce sul fluido refrigerante sottraendo calore e umidità all’ambiente interno. Nei modelli a pompa di calore il processo può essere invertito immettendo aria calda all’interno del camper; soluzione questa che può risultare utile ad esempio nelle stagioni intermedie con l’arrivo dei primi freddi.

I condizionatori installati a bordo di un veicolo ricreazionale, prevedono di solito il montaggio a tetto, quasi sempre in sostituzione di uno oblò 40 x 40 cm, come ad esempio quello centrale, ma c’è chi per non ridurre la luce all’interno nella zona dell’’installazione, ha previsto nel condizionatore un oblò dedicato integrato nella struttura.

La costruzione prevede che compressore e motore elettrico siano collocati all’esterno protetti da una apposita carteratura applicata sul tetto, mentre il diffusore con le bocchette che diffondono l'aria fredda è posizionato nel soffitto dell’abitacolo. In alternativa ai climatizzatori da tetto, sono disponibili modelli da incasso che trovano la loro logica sistemazione all’interno di una cassapanca del living, come pure in un gavone o nel garage. Il funzionamento è identico a quelli a tetto, ma spazio permettendo, sono meno invasivi e hanno il pregio di mantenere basso il baricentro del veicolo (un condizionatore pesa dai 25 ai 40 kg).

L’installazione più semplice prevede le bocchette di uscita dell’aria nella parte bassa dell’abitacolo, mentre per avere il massimo del confort è possibile creare un’apposita canalizzazione con bocchette nella zona dei pensili. Ambedue i modelli hanno in dotazione telecomandi con regolazioni e timer e alcuni anche la possibilità di essere gestiti da remoto attraverso specifiche app scaricabili sul proprio smartphone.

Rapporto tra il volume dell’abitacolo e la potenza del condizionatore

Un condizionatore si sceglie in base alla sua potenza rapportata alla volumetria dell’abitacolo dove è prevista la sua installazione. Per un camper intorno ai sette metri

un condizionatore con una capacità di raffreddamento di circa 2000 watt- 6800 Btu/h * è considerato ottimale, mentre uno di circa 2500 watt- 8500 Btu/h è indicato per autocaravan fino a 8 metri. Ma ci sono anche modelli più piccoli, ad esempio per Van intorno ai sei metri (circa 1700 watt- 5800 Btu/h) o per motorhome sopra gli otto metri (circa 2800 watt- 95600 Btu/h). Nulla vieta poi per i motorhome di stazza superiore di installarne due, in modo da regolare differentemente la temperatura della zona notte da quella giorno. In tutti i casi, occorre ribadire che per disporre di queste quantità di energia necessarie per far funzionare un condizionatore, occorre prevedere un gruppo elettrogeno e preventivare che nelle aree attrezzate per la sosta, non sempre la rete elettrica disponibile delle colonnine è con un amperaggio adeguato a spingere il considerevole spunto iniziale del condizionatore.

Il Raffrescatore

E’ il diretto concorrente del classico condizionatore, pur basandosi su una tecnologia completamente diversa da quella del climatizzatore. Semplificando, un raffrescatore è simile ai ventilatori nebulizzatori utilizzati nei mesi estivi da alcuni locali pubblici per gli spazi esterni riservati alla clientela. Con un procedimento decisamente molto più evoluto, il raffrescatore utilizza l'evaporazione dell'acqua e la creazione di un consistente flusso di aria fresca per abbassare la temperatura percepita, ovvero il calore avvertito dal nostro corpo. Grazie al raffrescatore, nonostante l’alto tasso di umidità, la temperatura percepita risulta di vari gradi inferiore rispetto a quella reale. Sono disponibili modelli fissi  che si applicano come i climatizzatori a tetto in sostituzione di un oblò di dimensioni standard o portatili. Nei primi, l’acqua nebulizzata viene prelevata dal serbatoio delle acque chiare e per quelli portatili da un apposito serbatoio. Di seguito, attraverso speciali filtri l’acqua viene immessa nell’abitacolo tramite una ventilazione forzata affinché si percepisca sulla pelle una sensazione di fresco. Il funzionamento è solo ed esclusivamente a 12V con basso consumo elettrico (circa da 1,2 A/h ad un massimo di 5,8 A/h.), mentre il consumo

dell’acqua può variare da 0,3 a 1,5 litri all'ora. Alcuni modelli sono dotati di centralina elettronica con display a LCD che regola tutte le funzioni dell’apparecchio, che è comandabile anche tramite dal telecomando fornito di serie. I raffrescatori si possono utilizzare con finestre e oblò aperti. Anzi c’è chi lo consiglia per ottimizzare il risultato. Sono silenziosi, hanno un prezzo decisamente più basso rispetto ad un climatizzatore a compressore, ma è bene precisare, non sono indicati per chi esige ambienti freddi e deumidificati.

Il ventilatore a tetto

Semplice ed economico, un ventilatore a tetto non è necessariamente acquistato per motivi di risparmio. Sono infatti molti i camperisti che poco gradiscono il comfort aggressivo dei climatizzatori, come di dover essere dotati anche di generatore o di cercare una colonnina del 220V con un amperaggio adeguato, ma neppure la “freschezza” dei raffrescatori non sempre percepita. Per loro, un ventilatore a tetto basta e avanza. I modelli più evoluti hanno anche soluzioni tecnicamente raffinate che ne ottimizzano l’utilizzo. I modelli top di gamma hanno pale comandate da un motore a 12V dotato di variatore di velocità, comandi del tipo touch che comandano l’accensione e lo spegnimento o regolano la velocità delle pale e l'inversione del senso di rotazione, così da immettere aria fresca da fuori verso all’interno o estrarre l'aria calda dall'abitacolo. La portata massima della ventola arriva a 35m3/min. La potenza assorbita per i modelli più evoluti è intorno ai 35 w con un assorbimento che varia da 0,2Ah a 3 Ah. Per chi ha un maxi oblò, c’è un modello con aggancio telescopico per fissaggio su oblò da 40x40 cm, fino a 50x70 cm. Può essere anche utilizzato da tavolo o appeso. 

 

Da sapere:

 

Prima di acquistare un apparecchio per raffreddare o rinfrescare l'aria calda all’interno del camper il consiglio è di verificare “sul campo” l’effettiva efficacia, eventualmente  bussando alla porta del vicino di piazzola e chiedendo il parere del tipo di apparecchio installato a bordo e se è possibile controllarne la validità. Considerate però che non tutti gli autocaravan sono uguali: Il tipo di isolamento e lo spessore di pareti e tetto contribuiscono ad accelerare o rallentare il surriscaldamento e di conseguenza anche il rinfrescamento dell’abitacolo. Anche il colore delle pareti influisce. Rinfrescare l’ambiente di un van di colore nero è indubbiamente più difficile, mentre se è del classico colore bianco che riflette la radiazione solare, sarà più semplice e richiederà meno dispendio di consumi elettrici e di potenza necessaria per il funzionamento dell'apparecchio in dotazione. Utile lasciare circolare l’aria anche sotto il pianale del camper; quindi nelle soste evitate di accumulare oggetti intorno al veicolo. Da ricordare, che il classico condizionatore vuole finestre e oblò chiusi, mentre il raffrescatore evaporativo funziona meglio se sono aperti.

Scritto da
Il Camperista